Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6218 del 7 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:6218PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur se esercitato in modo polemico, non può travalicare i limiti della continenza e della verità, essendo vietato l'uso di espressioni offensive e diffamatorie che, eccedendo la continenza del linguaggio, ledano ingiustamente l'immagine e la reputazione altrui. Pertanto, la diffamazione aggravata sussiste quando il dissenso nei confronti di un'associazione, pur legittimo, è manifestato attraverso l'utilizzo di termini spregevoli e accuse infondate che ne dipingono un quadro distorto e gravemente lesivo, come nel caso di un comunicato stampa che qualifica l'associazione come dedita a pratiche predatorie e di mero lucro a danno dei giovani, senza alcun fondamento. Il diritto di critica, pur ampio, non può essere esercitato in modo tale da travalicarne i limiti, trasformandosi in un attacco gratuito e diffamatorio nei confronti dell'immagine e della reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5686/2010 CORTE APPELLO di TORINO, del 08/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

(OMISSIS), p…

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