Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5389 del 15 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:5389PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di simulazione di reato di cui all'art. 367 c.p. si configura quando la falsa denuncia determina l'astratta possibilità di un'attività degli organi inquirenti diretta all'accertamento del fatto denunciato, essendo sufficiente che la denuncia non appaia palesemente inverosimile e gli organi che la ricevono svolgano indagini non solo per stabilirne la veridicità, ma anche per accertare i fatti denunciati. Pertanto, la sussistenza del reato non è esclusa dalla circostanza che gli inquirenti abbiano ben presto compreso la falsità della denuncia, essendo irrilevante che l'attività investigativa si sia orientata sin dall'inizio verso la falsità del fatto denunciato, purché tale attività sia stata comunque necessaria per accertare la realtà del presunto reato. Inoltre, la concessione delle circostanze attenuanti generiche di cui all'art. 62-bis c.p. non può essere fondata unicamente sull'incensuratezza dell'imputato, essendo necessario che il giudice valuti anche gli altri elementi indicati nell'art. 133 c.p., come la gravità del reato e la capacità a delinquere del soggetto. Infine, il vizio di mancanza di motivazione ex art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p. sussiste solo quando le argomentazioni addotte dal giudice a fondamento dell'affermazione di responsabilità dell'imputato siano prive di completezza in relazione a specifiche doglianze formulate con i motivi di appello e dotate del requisito della decisività, mentre non costituisce causa di annullamento il mancato esame di un motivo di appello che per la sua assoluta indeterminatezza e genericità doveva essere dichiarato inammissibile o manifestamente infondato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2020 emessa dalla Corte di appello di Messina;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere D'ARCANGELO Fabrizio;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DALL'OLIO Marco, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e' stato tratto a giudizio innanzi al Tribu…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.