Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23708 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23708PEN

Massima

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Il diritto di critica professionale, pur legittimo, trova un limite nel divieto di espressioni gratuitamente denigratorie e prive di riferimenti a specifiche condotte scorrette. Pertanto, l'invio di una missiva contenente affermazioni meramente offensive e senza alcun fondamento concreto sulla correttezza dell'operato di professionisti, quali avvocati e consulenti tecnici, integra il reato di diffamazione, non potendo essere scriminato dall'esercizio del diritto di critica. Quest'ultimo, infatti, sussiste solo quando i fatti esposti, pur se ritenuti erroneamente veri dal soggetto agente, siano comunque pertinenti e non meramente pretestuosi. Inoltre, la mera instaurazione di una controversia civile, svoltasi in modo ordinario, non può essere considerata una condotta provocatoria idonea a giustificare una reazione diffamatoria, in quanto non contraria alle regole della civile convivenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. VENEGONI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/02/2020 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCARDI GIUSEPPE;
lette le richieste scritte ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Loy Maria Francesca, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
lette le richieste scritte ai sensi d…

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