Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27807 del 1 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27807PEN

Massima

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Il sequestro probatorio disposto dalla polizia giudiziaria in esecuzione di un decreto di perquisizione che non indichi specificamente i beni da sottoporre a cautela reale, ma si limiti a un generico riferimento a "quanto rinvenuto e ritenuto rilevante per le indagini", necessita della successiva convalida del pubblico ministero ai sensi dell'articolo 355 c.p.p., in mancanza della quale il sequestro non può essere legittimamente mantenuto. Infatti, l'indeterminatezza del provvedimento di perquisizione rimette alla discrezionalità degli operanti l'individuazione del presupposto fondamentale del sequestro, ossia la qualifica di corpo o pertinenza del reato dei beni sequestrati e il loro rapporto con i fatti oggetto di indagine, situazione che richiede il controllo dell'autorità giudiziaria attraverso la convalida. In assenza di tale convalida, il sequestro disposto dalla polizia giudiziaria deve essere annullato e i beni restituiti all'avente diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza emessa nel procedimento n. 2896/2013 RGNR e n. 4473/13 R.G.G.I.P. in data 4/11/2014 dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Prato;

visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dr. ((omissis)) ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. FODARONI ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'annullamento senza …

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