Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47732 del 16 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47732PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso si caratterizza per il concreto e stabile inserimento dell'agente nella struttura organizzativa del sodalizio, tale da attestare la sua messa a disposizione in favore del medesimo ai fini del perseguimento dei comuni scopi criminosi. Tale inserimento deve essere desunto da comportamenti oggettivi, attuali e di natura materiale, che esprimano e rendano riconoscibile il profilo dinamico della partecipazione, a prescindere dalla successiva chiamata per l'esecuzione di specifici incarichi. L'adepto, già inserito nel gruppo in base a indici esteriormente riconoscibili e realmente pronto per le necessità attuali o future dell'organizzazione, deve considerarsi partecipe ai sensi dell'art. 416-bis c.p. e non mero concorrente esterno. La partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti è invece un reato a forma libera, la cui condotta costitutiva può realizzarsi in modalità diverse, purché si traduca in un apprezzabile contributo alla realizzazione degli scopi dell'organismo, essendo sufficiente anche la partecipazione a un solo reato-fine, o anche indipendentemente da esso, laddove il ruolo svolto e le modalità dell'azione siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo associativo. In ogni caso, l'imputazione provvisoria deve essere adeguatamente circostanziata, con riferimento alla tipologia e quantità della sostanza stupefacente oggetto del reato-fine contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/03/2022 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CENTOFANTI Francesco;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'indagato, avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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