Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 1627 del 2016

ECLI:IT:TARBS:2016:1627SENT

Massima

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Il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria, relativo alle medesime opere oggetto di un precedente ordine di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente alla decisione del ricorso proposto avverso tale ordine di demolizione. Ciò in quanto l'intervenuta sanatoria, unitamente all'autorizzazione dell'ente proprietario delle aree su cui le opere sono state realizzate, rende privo di utilità pratica per il ricorrente la prosecuzione del giudizio. In tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria, relativo alle medesime opere oggetto di un precedente ordine di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente alla decisione del ricorso proposto avverso tale ordine. Ciò in quanto l'intervenuta sanatoria, unitamente all'autorizzazione dell'ente proprietario delle aree, rende privo di utilità pratica per il ricorrente la prosecuzione del giudizio. In tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite. La massima evidenzia come il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria, relativo alle stesse opere oggetto di un precedente ordine di demolizione, faccia venir meno l'interesse del ricorrente alla decisione del ricorso proposto avverso tale ordine. Ciò in quanto l'intervenuta sanatoria, unitamente all'autorizzazione del proprietario delle aree, rende priva di utilità pratica la prosecuzione del giudizio per il ricorrente. In tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite. La massima sottolinea che il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria, relativo alle medesime opere oggetto di un precedente ordine di demolizione, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione del ricorso proposto avverso tale ordine. Ciò in quanto l'intervenuta sanatoria, unitamente all'autorizzazione dell'ente proprietario delle aree, rende priva di utilità pratica per il ricorrente la prosecuzione del giudizio. In tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/11/2016

N. 01627/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00998/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 998 del 2009, proposto da:
((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Brescia, p.za Mercato, 30;

contro

Comune di Limone Sul Garda, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il loro studio in Brescia, via Diaz, 9;

nei confronti di

Capo Reamol Srl, non costituita in giudizio;

per l'annullamento

dell'ordinanza n. 11…

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