Consiglio di Stato sentenza n. 3243 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:3243SENT

Massima

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La rimozione di impianti pubblicitari abusivamente installati lungo le strade o in vista di esse, disposta dall'autorità comunale ai sensi dell'art. 23 del Codice della Strada, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto la sanzione accessoria della rimozione ha carattere strumentale e accessorio rispetto all'accertamento della violazione, che costituisce il thema decidendum principale. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per conoscere dell'impugnazione di tali provvedimenti, essendo la controversia devoluta alla cognizione del giudice civile, in applicazione della consolidata giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, secondo cui la giurisdizione del giudice ordinario sussiste non solo nel caso di ordinanza-ingiunzione congiuntamente irrogativa della sanzione pecuniaria e di quella accessoria, ma anche nel caso di ordinanza-ingiunzione irrogativa della sola sanzione accessoria della rimozione, in quanto il carattere accessorio di quest'ultima determina la devoluzione della controversia alla cognizione del giudice civile. Tale orientamento giurisprudenziale, che non risulta essere stato oggetto di argomentazioni critiche nel presente giudizio, si fonda sull'interpretazione dell'art. 211, comma 7, del Codice della Strada, il quale attribuisce al giudice ordinario la competenza a conoscere delle controversie relative all'irrogazione delle sanzioni accessorie previste dal medesimo Codice. Pertanto, il giudice amministrativo, investito dell'impugnazione di provvedimenti comunali di rimozione di impianti pubblicitari abusivi, deve dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, con conseguente rimessione della causa al giudice civile per la relativa trattazione.

Sentenza completa

N. 10200/2014
REG.RIC.

N. 03243/2015REG.PROV.COLL.

N. 10200/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10200 del 2014, proposto dalla s.p.a. Bennet, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cicerone, n. 44;

contro

Il Comune di Megliadino San Fidenzio;

nei confronti di

Il Parco Commerciale San Fidenzio;
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici è domiciliato in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Veneto, Sez. II, n. 506/2014, resa tra le parti, che ha dic…

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