Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso per cassazione deve essere formulato in modo specifico e completo, con motivi separati e chiaramente identificati, ciascuno ricondotto a una delle doglianze di cui all'art. 360 c.p.c. La mancanza di tale requisito di specificità e completezza del motivo di cassazione comporta l'inammissibilità del ricorso, in quanto non consente alla Corte di Cassazione di individuare autonomamente i vizi prospettabili. Inoltre, è preclusa l'impugnazione dell'ordinanza con cui l'appello è stato dichiarato inammissibile ai sensi dell'art. 348-bis c.p.c., mentre la valutazione di merito operata nella sentenza di primo grado non può essere riconsiderata in sede di legittimità, soprattutto dopo la riforma dell'art. 360 c.p.c., n. 5. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente soccombente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità e, salvo esenzione, l'obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello dovuto per l'impugnazione proposta.