Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16261 del 26 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16261PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del potere-dovere di attribuire al fatto la sua esatta definizione giuridica, può rettificare l'erronea qualificazione operata dal giudice di merito, nel rispetto del contraddittorio e del divieto di reformatio in pejus. La valutazione del giudice di merito circa l'apparato istruttorio è insindacabile in sede di legittimità, purché la motivazione, pur se essenziale, risulti adeguatamente giustificata dalla sola voce della persona offesa, senza necessità di ulteriori riscontri. In tali casi, il giudice di legittimità può riqualificare il fatto come ingiuria, anziché diffamazione, riducendo la pena inflitta in applicazione dei criteri sanzionatori seguiti dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CO. Vi. , nato il (OMESSO);

avverso la Sentenza 3.3.2009 del Tribunale di Trani;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. Sandrelli Gian Giacomo;

Sentite le requisitorie del Procuratore Generale (nella persona del Cons. Dott. Salvi Giovanni) che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

IN FATTO

Il Tribunale di Trani, in data 3.3.2009, quale giudice di appello ha confermato la sentenza di condanna pronunciata dal Giudi…

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