Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21281 del 4 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21281PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto solo in presenza di gravi indizi di reato e del pericolo concreto ed attuale di reiterazione della condotta illecita. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali presupposti, deve effettuare un'approfondita analisi della fattispecie concreta, verificando in particolare l'esistenza di un vincolo associativo tra gli indagati finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, nonché l'effettiva consapevolezza di ciascuno di essi di far parte di tale associazione. Ove tali elementi non risultino provati in modo inequivoco, il giudice è legittimato a escludere la configurabilità dei reati ipotizzati e, di conseguenza, a rigettare la richiesta di sequestro preventivo. In sede di legittimità, il provvedimento del giudice di merito in materia cautelare reale è censurabile unicamente per violazione di legge, ovvero per carenza o manifesta illogicità della motivazione, non essendo consentito un riesame nel merito delle valutazioni di fatto compiute.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacom - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI ROMA;

nei confronti di:

1) FA. LU. , N. IL (OMESSO);

2) SP. MA. , N. IL (OMESSO);

3) CA. SI. , N. IL (OMESSO);

4) CO. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1272/2009 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 11/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis…

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