Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20551 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20551PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La qualificazione giuridica di una condotta relativa alla detenzione di sostanze stupefacenti non può essere effettuata in astratto sulla base di un singolo elemento, come la quantità della sostanza, ma richiede una valutazione complessiva di tutti gli indici sintomatici previsti dalla norma, tra cui i mezzi, le modalità e le circostanze dell'azione, al fine di determinare la lieve entità del fatto. Anche la detenzione di quantitativi non minimali può essere ritenuta non ostativa alla qualificazione del fatto ai sensi dell'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, qualora all'esito della valutazione complessiva delle altre circostanze rilevanti emerga il carattere di minima offensività penale della condotta. Parimenti, la detenzione di pochi grammi di stupefacente può integrare la fattispecie di cui all'art. 73, comma 1, dello stesso decreto, qualora le altre circostanze del fatto rilevanti ne evidenzino la maggiore gravità. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella graduazione della pena, anche in relazione all'applicazione di circostanze aggravanti e attenuanti, purché dia conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p. con motivazione logica e priva di lacune.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Anton - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2018 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello…

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