Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17761 del 10 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:17761PEN

Massima

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Il possesso di un bene proveniente da reato, in assenza di plausibili spiegazioni sulla sua legittima provenienza, integra il reato di ricettazione, il cui termine di prescrizione decorre dalla data di commissione del fatto e non è soggetto alla disciplina della prescrizione più breve prevista per il reato principale, essendo autonomo e distinto da quest'ultimo. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di ricettazione, può fondare il proprio convincimento su elementi indiziari, quali il possesso del bene e l'assenza di giustificazioni attendibili circa la sua provenienza, senza che ciò comporti una violazione del principio di motivazione della sentenza, purché tale motivazione risulti logica e coerente. L'onere delle spese processuali e il versamento di una somma in favore della cassa delle ammende conseguono alla declaratoria di inammissibilità del ricorso per Cassazione, determinata da profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. EN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 822/2002 CORTE APPELLO di SALERNO, del 02/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SECONDO LIBERO CARMENINI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per la parte civile, l…

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