Cassazione penale Sez. V sentenza n. 53971 del 30 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53971PEN

Massima

Il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) sussiste quando l'agente non ha concorso nella falsità del documento, ovvero quando la falsificazione è avvenuta all'estero e non è punibile nel territorio nazionale per mancanza delle necessarie condizioni di procedibilità. In tali casi, l'uso del documento contraffatto, pur presupponendo la previa falsificazione operata da altri, integra autonomamente il reato di uso di atto falso, essendo sufficiente la consapevolezza dell'agente circa la falsità del documento e il suo interesse all'utilizzo dello stesso. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di uso di atto falso, non è necessario accertare il concorso dell'agente nella contraffazione del documento, né l'esistenza di una pregressa falsificazione avvenuta all'estero, essendo sufficiente la dimostrazione della consapevolezza dell'agente circa la falsità del documento e del suo interesse all'utilizzo dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Cateri - Rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Mazzitelli Caterina;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. Fimiani Pasquale che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza, emessa in data 4/10/2016, la Corte d'Appello di Milano confermava la sentenza,…

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