Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel rigettare il ricorso della Regione Lazio avverso il decreto ingiuntivo emesso a favore del Comune di Cantalupo in Sabina, afferma che l'accordo di diritto pubblico stipulato tra le parti nel 2011, in attuazione della legge regionale n. 21/2002 sulle politiche attive del lavoro, costituisce un titolo contrattuale valido e vincolante per la Regione Lazio, che si era impegnata a sostenere per 5 anni gli oneri relativi all'assunzione di 10 lavoratori socialmente utili presso il Comune. Nonostante l'annullamento in autotutela di tale accordo da parte della Regione Lazio, a seguito di rilievi della Corte dei Conti, il Tribunale ritiene che ciò non comporti automaticamente la legittimità del rifiuto della Regione di rimborsare al Comune le somme già anticipate per il periodo precedente l'annullamento, in quanto tali spese erano state sostenute in buona fede dal Comune in attuazione dell'accordo. Inoltre, il Tribunale esclude che possa essere disposta la ripetizione di quanto corrisposto ai lavoratori ai sensi dell'art. 2126 c.c., in base al quale la nullità del contratto non produce effetti per il periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione, salvo che la nullità derivi da illiceità dell'oggetto o della causa. Pertanto, il Tribunale ritiene che la Regione Lazio sia tenuta a rimborsare al Comune di Cantalupo in Sabina le somme anticipate per il periodo 1.1.2014 - 22.6.2014, in quanto l'annullamento dell'accordo non incide sulla legittimità delle spese già sostenute dal Comune in buona fede in attuazione dello stesso, né può comportare la ripetizione di quanto corrisposto ai lavoratori ai sensi dell'art. 2126 c.c.