Consiglio di Stato sentenza n. 5478 del 2008

ECLI:IT:CDS:2008:5478SENT

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Le scelte urbanistiche di variante al piano regolatore generale, anche quando incidono su singole aree, non richiedono una puntuale e specifica motivazione, salvo il caso in cui ledano aspettative edificatorie qualificate, come quelle sorte in capo al privato in forza di un piano di lottizzazione già approvato o di una convenzione urbanistica divenuta operativa. In assenza di tali presupposti, le modifiche di destinazione urbanistica rientrano nell'ampia discrezionalità dell'amministrazione comunale, essendo sufficiente che la variante sia sorretta da criteri generali di ordine tecnico-discrezionale, desumibili dalla relazione di accompagnamento allo strumento urbanistico, senza necessità di una motivazione puntuale riferita a ciascuna singola area. Inoltre, il mero preliminare di cessione di un'area, anche se contenente previsioni circa la sua futura utilizzazione edificatoria, non integra un affidamento qualificato tale da imporre all'amministrazione l'onere di una più incisiva motivazione in caso di diversa destinazione urbanistica, trattandosi di una mera aspettativa di fatto. Infine, la definitiva cessione dell'area da parte del privato, con accettazione del prezzo pattuito, comporta la rinuncia a qualsivoglia pretesa relativa alla modifica della destinazione urbanistica intervenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sui ricorsi in appello riuniti iscritti al NRG 6212 dell'anno 2002 e al NRG 1899 del 2006, proposti:
1) il primo da Lu. Ga. E Le. Ga., rappresentati e difesi dall'avv. Prof. Ma. Cl. Jo., presso la quale sono elettivamente domiciliati in Ro., ((omissis)). Ad., n. (...).
contro
il COMUNE DI Ca., in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avv. ti Gi. Bo. ed En. Ro., elettivamente domiciliato presso lo studio del secondo in Ro., ((omissis)). Ce., n. (...)
e contro
la REGIONE Lo., in persona del Presidente della Giunta regionale, rappresentata e difesa dagli avv. ti Pi. Da. Vi., Al. Co. e Fe. Te., elettivamente domiciliato presso lo studio del terzo in Ro.,
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, Sezione staccata di Br…

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