Il provvedimento di rimozione di un impianto pubblicitario disposto ai sensi dell'art. 23 del Codice della Strada costituisce una misura accessoria e consequenziale all'accertamento della violazione e all'irrogazione della relativa sanzione pecuniaria, rientrando pertanto nella giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo. Ciò in quanto l'ordine di rimozione non rappresenta uno strumento a disposizione dell'ente proprietario della strada per assicurare il rispetto delle norme in materia di pubblicità, ma è una sanzione accessoria alla violazione accertata, la cui legittimità deve essere valutata unitamente a quella della sanzione principale. Pertanto, l'esistenza di un'autorizzazione amministrativa all'installazione dell'impianto pubblicitario, pur rilevante ai fini della legittimità della sanzione, non incide sulla competenza giurisdizionale, che rimane devoluta al giudice ordinario. Spetta a quest'ultimo, in sede di impugnazione della sanzione pecuniaria, valutare se l'autorizzazione renda configurabile o meno l'illecito contestato e, di conseguenza, se sia fondata la pretesa sanzionatoria dell'ente.