Il provvedimento di decadenza di un'autorizzazione amministrativa, pur se fondato su un errore materiale nell'indicazione degli estremi del titolo originario, è legittimo se i relativi presupposti sono comunque identificabili, in quanto tale irregolarità non comporta la nullità dell'atto, ma al più una mera irregolarità non invalidante. L'eventuale presentazione tempestiva di una domanda di rinnovo del titolo abilitativo, se non dedotta ritualmente in giudizio, non può essere fatta valere ai fini dell'accertamento dell'illegittimità del provvedimento di decadenza, in quanto la mancata formulazione di tale censura nel termine decadenziale per l'impugnazione preclude la possibilità di farla valere anche ai soli fini risarcitori. Inoltre, la mancanza di legittimazione ad agire per la tutela di posizioni giuridiche soggettive non più rilevanti per effetto di pronunce della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, impedisce di configurare un danno ingiusto risarcibile ai sensi dell'art. 34, comma 3, del codice del processo amministrativo.