La proroga delle concessioni demaniali marittime, prevista dalla recente normativa al fine di ridurre gli effetti economici derivanti dalla diffusione del Covid-19 e dalle conseguenti misure di prevenzione e contenimento adottate, costituisce una misura eccezionale e temporanea volta a tutelare gli operatori economici concessionari, la cui applicazione è subordinata alla sussistenza dei presupposti normativamente stabiliti. Tuttavia, tale proroga non può essere automaticamente riconosciuta, ma deve essere oggetto di una valutazione da parte dell'Autorità concedente, la quale è tenuta a verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, nonché a garantire il rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Pertanto, l'Autorità di Sistema Portuale, nell'esercizio dei propri poteri discrezionali, può legittimamente rigettare la richiesta di proroga della concessione demaniale marittima qualora ritenga che non sussistano i presupposti normativamente stabiliti, purché tale diniego sia adeguatamente motivato e rispetti i principi del giusto procedimento amministrativo, tra cui il contraddittorio con l'interessato. In tali ipotesi, il giudice amministrativo è chiamato a verificare la legittimità dell'operato dell'Autorità concedente, valutando la correttezza della motivazione addotta e l'osservanza delle garanzie procedimentali, senza poter sindacare nel merito le valutazioni discrezionali compiute dalla stessa, salvo il riscontro di palesi irragionevolezza o illogicità.