Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36333 del 1 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36333PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio giudizio sulle dichiarazioni accusatorie rese dal coimputato o da persona indagata in un procedimento connesso o collegato, anche se de relato, purché siano intrinsecamente attendibili e risultino sorrette da riscontri estrinseci individualizzanti, tali da acquisire idoneità dimostrativa in ordine all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario di esse. La disciplina dettata in tema di testimonianza indiretta dall'art. 195 c.p.p. non trova applicazione quando la fonte di riferimento sia costituita da soggetto che riveste la qualità di imputato, anche in procedimento separato, in quanto la fonte primaria non può essere chiamata a rendere dichiarazioni che possano pregiudicare la sua posizione. Ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è sufficiente il requisito della gravità degli indizi, nel senso che questi devono essere tali da lasciar desumere la qualificata probabilità di attribuzione all'indagato del reato per cui si procede, senza che sia necessaria la certezza processuale sulla sua colpevolezza, che invece è richiesta per la pronuncia di una sentenza di condanna. Le esigenze cautelari possono essere ritenute sussistenti anche in presenza di una condanna definitiva dell'indagato per altro delitto, qualora emergano concreti elementi indicativi di un pericolo di reiterazione di comportamenti delittuosi specifici e di inquinamento probatorio, senza che assuma rilievo il mero stato di detenzione per altra causa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 466/2015 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 22/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Mario Fraticelli, ilo quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Salerno, con ordinanza del 22 luglio 2015, ha confermato quella del G.i.p. del medesimo tribunale, che aveva applicato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti …

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