Il piano per l'edilizia economica e popolare (P.E.E.P.) ha efficacia legale di dichiarazione di pubblica utilità, d'indifferibilità e di urgenza delle opere da realizzare per la durata di 18 anni dalla data di approvazione, ai sensi dell'art. 9 della legge n. 167 del 1962, come successivamente modificato. Il decreto di esproprio emesso entro tale termine è pertanto tempestivo e legittimo, non trovando applicazione i termini di cui all'art. 13 della legge n. 2359 del 1865 in materia di apposizione di termini per l'inizio e completamento dei lavori, nonché per l'espletamento della procedura espropriativa. La mancanza del programma pluriennale di attuazione non costituisce un limite al corretto esercizio della procedura espropriativa delle aree comprese nei piani approvati, ma soltanto un impedimento alla cessione delle aree in regime di proprietà, dovendo la loro utilizzazione avvenire esclusivamente in regime di superficie. La proroga della validità del P.E.E.P. rientra nella competenza del Consiglio comunale, in quanto organo competente all'approvazione del piano, e deve essere adeguatamente motivata in relazione alle esigenze di completamento dell'iter espropriativo e di attuazione del piano stesso. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento di proroga non determina l'annullamento del provvedimento, ove il ricorrente non alleghi le circostanze che avrebbe inteso sottoporre all'Amministrazione.