Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31571 del 20 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:31571PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione di condotte delittuose, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto non solo dalla specifica fattispecie contestata, ma anche dalla valutazione complessiva delle modalità di realizzazione della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale di riferimento, anche in relazione alla distanza temporale dei fatti. In particolare, la gravità dei reati commessi, le modalità violente e indiscriminate di esecuzione, nonché la presenza di precedenti penali per reati gravi, possono fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la probabilità di nuove condotte penalmente rilevanti, a prescindere dalla contestazione di una specifica fattispecie delittuosa. Ciò in quanto il pericolo di recidiva deve essere valutato non solo in relazione al bene giuridico tutelato, ma anche in rapporto alle modalità esecutive, che possono delineare un ampio catalogo di reati potenzialmente reiterabili. Inoltre, il contesto di riferimento, anche se caratterizzato da particolari condizioni di deprivazione e violazione dei diritti fondamentali dei detenuti, non può giustificare o sminuire la gravità di condotte violente e distruttive, espressive di una personalità incapace di autocontrollo e di portare avanti il percorso rieducativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bari in data 24/10/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Carlo Renoldi;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Assunta Cocomello;
che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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