Consiglio di Stato sentenza n. 8290 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:8290SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di pianificazione e regolamentazione degli impianti pubblicitari, può legittimamente ordinare la rimozione di un impianto pubblicitario preesistente che risulti non conforme alle prescrizioni del Piano Generale degli Impianti Pubblicitari regolarmente approvato, senza che ciò comporti la necessità di una preventiva comunicazione di avvio del procedimento, atteso il carattere vincolato del provvedimento ripristinatorio. L'interesse pubblico alla rimozione degli impianti abusivi o non conformi alla disciplina di piano è in re ipsa e non necessita di specifica motivazione, prevalendo sull'affidamento del privato, specie ove l'abuso risalga a data remota. La mancata impugnazione del Piano Generale degli Impianti Pubblicitari e della comunicazione di cessazione delle precedenti autorizzazioni rende inammissibile il ricorso avverso l'ordine di rimozione, in quanto atti presupposti non tempestivamente impugnati. La decisione del giudice di prime cure in forma semplificata, ai sensi dell'art. 60 c.p.a., è validamente adottata senza la necessità di una preventiva audizione delle parti, essendo sufficiente che il Collegio abbia informato le parti costituite della possibilità di adottare tale tipo di pronuncia. La condanna alle spese di lite, se non manifestamente irragionevole o abnorme, è espressione di un ampio potere discrezionale del giudice di primo grado, insindacabile in sede di appello.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/12/2020

N. 08290/2020REG.PROV.COLL.

N. 09148/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9148 del 2011, proposto da
Pubbliemme s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), elettivamente domiciliata in Roma, alla Via di ((omissis)), n. 61, presso lo studio dell’avvocato ((omissis))

contro

Comune di Cosenza, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), elettivamente domiciliato in Roma, alla Via della Giuliana, n. 32, presso lo studio dell’avvocato ((omissis))

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Ca…

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