Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42690 del 1 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42690PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, pur essendo autorizzato ad accedere a un sistema informatico per ragioni d'ufficio, vi si introduce abusivamente per raccogliere dati protetti al fine di favorire un indagato per reati di mafia, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico, in quanto l'accesso è contrario ai fini per cui era stata concessa l'autorizzazione. Inoltre, il dipendente che rivela notizie d'ufficio coperte da segreto, anche se apprese informalmente nell'ambiente di lavoro, integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, a prescindere dalla effettiva segretazione processuale delle informazioni, essendo sufficiente che si tratti di notizie sottratte per legge alla divulgazione. Tali condotte, finalizzate a favorire un indagato per associazione mafiosa, configurano altresì il reato di favoreggiamento personale aggravato, in quanto idonee a ostacolare le indagini, anche se non determinano l'effettivo sviamento delle stesse. La valutazione della gravità della condotta, ai fini della determinazione della pena, deve tenere conto del grave sconvolgimento dei delicati meccanismi della Procura cagionato dal comportamento del dipendente pubblico e della sua compromissione con il sistema criminale, senza che assumano rilievo attenuante la sua incensuratezza o la finalità di favorire un amico. Infine, la pena accessoria della rimozione dal servizio consegue di diritto alla condanna del militare per tali reati, in applicazione della normativa speciale che regola lo status degli appartenenti alle forze armate, senza che ciò comporti una violazione del divieto di reformatio in pejus o del principio di eguaglianza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ci. Gi. ;

avverso sentenza della Corte di Appello di Palermo resa in data 20 ottobre 2006;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Anna Maria Fazio;

udita la requisitoria del Procuratore Generale in persona del sostituto Fraticelli Mario che ha concluso per la declaratoria di rigetto del ricorso;

sentiti i difensori avv.ti FERRARA Fabio e Vincenzo Giambruno che …

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