Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20156 del 20 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20156PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di confisca di prevenzione, la competenza a decidere sulla domanda di revoca della misura con la quale si solleciti una rivalutazione dell'inquadramento del sottoposto nella categoria di pericolosità generica di cui all'art. 1, comma 1, lett. b), d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, come interpretato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 24 del 2019, spetta, non al giudice dell'esecuzione, ma alla Corte di appello, ai sensi dell'art. 28 del citato d.lgs., trattandosi di domanda qualificabile come richiesta di revocazione. (In motivazione la Corte ha, altresì, escluso l'applicabilità, in tal caso, della causa di decadenza prevista dal terzo comma del citato art. 28 esclusivamente per le ipotesi tipizzate di cui al primo comma).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/02/2020 del TRIBUNALE di LATINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;
lette le conclusioni del PG Dott. Giordano L., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con decreto emesso in data 31.3.2020 il Tribunale di Latina - Ufficio Misure di Prevenzione, quale giudice dell'esecuzione - ha respinto la domanda di revoca della confisca di prevenzione introdotta da (OMISSIS).
1…

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