Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7566 del 18 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7566PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni mobili e immobili può essere disposto anche nei confronti di un terzo estraneo al procedimento penale, qualora sussistano gravi indizi di reato e sia accertata la sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale dichiarata dal soggetto, in assenza di adeguata giustificazione della legittima provenienza dei beni. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, deve verificare la congruità della motivazione in ordine alla riconducibilità dei beni all'indagato, tenendo conto di tutti gli elementi di prova acquisiti, senza limitarsi a considerare esclusivamente le dichiarazioni reddituali fornite dall'interessato. Ove risulti che il valore dei beni sequestrati sia incompatibile con la capacità economica dichiarata, il giudice può legittimamente ritenere integrati i presupposti per l'applicazione della misura cautelare reale, salvo che l'interessato non fornisca adeguata giustificazione circa la legittima provenienza dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 69/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 02/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. BALDI Fulvio che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la rgolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Catania, in funzione di giudice del riesame dei provvedimenti cautelari re…

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