Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26562 del 9 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:26562PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunta anche da elementi diversi dalle dichiarazioni ammissive dell'indagato, purché logicamente e razionalmente idonei a fondare un qualificato giudizio di probabilità circa la sua responsabilità. In particolare, assumono rilevanza indiziaria le circostanze emerse dalle attività di osservazione e controllo di polizia giudiziaria, che dimostrino i contatti dell'indagato con altri soggetti coinvolti nei fatti, nonché le indicazioni fornite spontaneamente dall'indagato stesso in ordine al rinvenimento di beni oggetto del reato, anche se tali indicazioni non risultino verbalizzate in modo formale. Tali elementi, pur non potendo essere utilizzati come dichiarazioni confessorie, possono comunque essere valorizzati come indizi gravi, precisi e concordanti ai fini della sussistenza del fumus commissi delicti, in quanto espressione di una condotta processuale che, se non diversamente giustificata, presuppone una intraneità dell'indagato ai fatti contestati. La valutazione di tali indizi deve essere effettuata dal giudice con un giudizio logico e motivato, che escluda la manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo Sebastiano - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. CE. SE., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/04/2007 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA;

sentite le richieste del Procuratore Generale in persona del Dott. Antonio Gialanella che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito l'avv. DIDDI Alessandro, in sostituzione dell'avv. Carlo Massimo Pecora, difensore di …

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