Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21392 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21392PEN

Massima

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Il delitto di truffa finalizzata all'assunzione in un pubblico impiego, mediante produzione di falsa documentazione e in carenza dei requisiti richiesti, si consuma all'atto dell'indebito conseguimento della nomina, non all'atto della percezione delle retribuzioni corrisposte per le prestazioni lavorative effettivamente rese. Infatti, una volta accertata l'esplicazione della prestazione lavorativa richiesta, i singoli ratei di retribuzione costituiscono il corrispettivo dovuto al lavoratore dalla pubblica amministrazione in forza della sinallagmaticità dell'instaurato rapporto di pubblico impiego, anche in caso di nullità del contratto per violazione di norme imperative, ai sensi dell'art. 2126 c.c. Pertanto, la riscossione delle retribuzioni non integra l'ingiusto profitto né il danno patrimoniale richiesti dalla fattispecie di truffa, salvo che non sia dimostrata la sussistenza di un danno emergente, derivante dagli oneri e dai disservizi contestuali e successivi all'instaurazione del rapporto di lavoro, che abbia comportato una concreta diminuzione patrimoniale per l'ente pubblico. Diversamente, nel caso di appalto di servizi ottenuto fraudolentemente mediante mendaci dichiarazioni sulle capacità professionali del personale utilizzato, le somme sborsate dall'ente pubblico in esecuzione del contratto possono costituire una specifica voce di danno patrimoniale, non essendo applicabile il principio di cui all'art. 2126 c.c.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Cosenza;

nei confronti di:

Gi. Fr. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 23/12/2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. FEBBRARO Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;

Udit…

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