Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14974 del 4 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14974PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione di cui all'art. 630 c.p. si configura quando la privazione della libertà personale di un soggetto è finalizzata al conseguimento di un ingiusto profitto, inteso come prezzo della liberazione, anche se tale profitto tragga origine da un precedente rapporto illecito. Ciò in quanto l'elemento fondante del reato è la "mercificazione della persona umana", che viene strumentalizzata in tutte le sue dimensioni, anche patrimoniali, rispetto al fine dell'agente. Pertanto, la condotta criminosa consistente nella privazione della libertà di una persona al fine di ottenere il pagamento di una somma di denaro dovuta per una precedente cessione di stupefacenti, integra il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e non il concorso dei reati di sequestro di persona ed estorsione. La qualificazione giuridica dei fatti non muta per il solo fatto che la somma richiesta non sia il prezzo della liberazione, ma una diversa prestazione patrimoniale, essendo sufficiente che vi sia un nesso tra la privazione della libertà e il conseguimento di un ingiusto profitto. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 630 c.p., è irrilevante la durata della privazione della libertà personale, essendo sufficiente anche una limitazione della stessa per un tempo non apprezzabile. Infine, le dichiarazioni della persona offesa, seppur proveniente da imputato di reato connesso, sono pienamente utilizzabili nel giudizio abbreviato, non essendo necessaria l'iscrizione nel registro degli indagati al momento della loro resa per poter essere considerate valide ed utilizzabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) T., nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/02/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. BALDI FULVIO che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
Uditi i difensori, avv.to (OMISSIS) per (…

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