Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21812 del 5 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21812PEN

Massima

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Il possesso e l'utilizzo di un documento di identità contraffatto, recante la fotografia del possessore ma intestato ad altra persona, integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. (possesso e fabbricazione di documenti falsi), in quanto costituisce concorso nella contraffazione del documento, a prescindere dalla prova diretta della sua materiale falsificazione. La responsabilità penale può essere desunta da un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, che dimostrino in modo logico e razionale l'avvenuta alterazione del documento, anche in assenza di sequestro e verifica diretta dello stesso. L'utilizzo di un documento falso per espatriare in violazione di una misura di prevenzione, unitamente ad altri elementi indiziari, come la richiesta di trasferimento di denaro a nome del titolare del documento e l'acquisto di biglietti aerei a suo nome, costituiscono un quadro indiziario grave, preciso e concordante, idoneo a fondare la condanna per il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente motivato con l'assenza di elementi positivi di segno favorevole, come la mancata confessione e la presenza di numerosi precedenti penali, nonché con la gravità della condotta di sottrazione alla misura di prevenzione. L'aumento di pena per il concorso di reati, nei limiti previsti dalla legge, rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - Rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/11/2015 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. Scotti Umberto Luigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza d…

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