Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23766 del 8 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23766PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere legittimamente applicata a un soggetto quando, sulla base di elementi concreti e verificabili, emerga la sua pericolosità sociale, anche in ragione di precedenti penali, di collegamenti con ambienti criminali di tipo mafioso e della disponibilità di ingenti somme di denaro non giustificate da redditi leciti. La confisca dei beni può essere disposta quando il soggetto non fornisca adeguata giustificazione circa la provenienza di rilevanti disponibilità patrimoniali, in applicazione della presunzione di appartenenza di cui all'art. 2-bis della legge n. 575 del 1965. Il giudice di legittimità, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a verificare la coerenza e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sindacare la manifesta illogicità della stessa, salvo che essa si risolva nell'elusione dell'obbligo di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. RE. , N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 24/01/2008 CORTE APPELLO di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARTOLINI FRANCESCO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo.

IL FATTO ED I MOTIVI DEL RICORSO PER CASSAZIONE

Con decreto 27 febbraio 2006, il Tribunale di Lecce applico' a Mi. Re. la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, c…

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