Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22555 del 4 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:22555PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste quando l'autore delle espressioni lesive della reputazione altrui le comunica ad almeno due persone, anche in tempi diversi, ovvero ad una sola persona ma con modalità tali che la notizia sia destinata a venire a conoscenza di altri. Tale requisito può ritenersi integrato anche quando le frasi offensive siano pronunciate in presenza di una persona diversa dal diretto destinatario, qualora sia presumibile che esse siano state successivamente riferite a terzi, come nel caso in cui l'autore delle affermazioni denigratorie abbia espressamente sollecitato che esse fossero comunicate ad una terza persona. Ai fini della configurabilità del reato non è necessaria l'esatta identificazione di tutti i soggetti che hanno effettivamente percepito le espressioni lesive, essendo sufficiente che sia accertata la loro destinazione a più persone. Inoltre, la modifica del fatto contestato, rispetto a quello ritenuto in sentenza, non determina una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza quando l'imputato, attraverso l'iter del processo, sia comunque venuto a trovarsi nella condizione concreta di difendersi in ordine all'oggetto dell'imputazione, senza che si configuri una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, della fattispecie concreta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. PISTORELLI Luca - Presidente

Dott. SESSA Renata - Relatore

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
St.Ni., nato a R il (omissis);
avverso la sentenza del 15/11/2023 del TRIBUNALE di ROVIGO;
visti gii atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOMASO EPIDENDIO;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15.11.2023 il Tribunale di Rovigo, in parziale riforma della pronuncia emessa dal Giudice di Pace nei confronti di St.Ni., che lo aveva dichiarato colpevole del reato di cui all'art. 595 cod. pen., ha riconosciuto i benefici…

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