Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1633 del 14 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1633PEN

Massima

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L'indulto previsto dalla Legge n. 241 del 2006 non è applicabile ai delitti tentati aggravati dal metodo mafioso ai sensi del D.L. n. 152 del 1991, art. 7, in quanto la previsione di esclusione di cui all'art. 1, comma 2, lett. d) della citata legge di clemenza opera indistintamente sia per le fattispecie consumate che per quelle tentate, in ragione della ratio di tale disposizione normativa volta a escludere il beneficio per i reati connotati da un particolare disvalore sociale. L'autonomia del delitto tentato rispetto a quello consumato non comporta, pertanto, l'applicabilità dell'indulto alle ipotesi di tentativo, atteso che la formulazione ampia e generica utilizzata dal legislatore nella lettera d) dell'art. 1, comma 2 della Legge n. 241 del 2006 non consente di operare distinzioni tra le diverse forme di manifestazione del reato. Ciò in quanto, ove il legislatore ha inteso operare una selezione specifica delle fattispecie escluse dal beneficio, come nelle lettere a) e b) della medesima disposizione, ha fatto espresso riferimento alle previsioni normative di tali reati, mentre nelle successive lettere c), d) ed e) ha utilizzato una formulazione più ampia, volta a ricomprendere tutte le ipotesi connotate dal medesimo disvalore sociale, a prescindere dalla forma di manifestazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 25/2014 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 17/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRO CENTONZE;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con ordinanza emessa il 17/02/2014 la Corte di appello di Catanzaro rigettava l'incidente di esecuzione presentato nell'interesse del detenuto (O…

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