Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14299 del 23 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14299PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni non è aggravato dalla loro esposizione alla pubblica fede quando non risulta chiarito il loro posizionamento, essendo necessario verificare concretamente se i beni danneggiati fossero effettivamente esposti alla pubblica vista. Il proscioglimento per fatto non previsto dalla legge come reato prevale sulla sopravvenuta causa di estinzione del reato, imponendo la dichiarazione di inammissibilità del ricorso avverso la sentenza assolutoria. Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'aggravante, deve accertare in concreto le circostanze del fatto, senza presunzioni o automatismi, essendo necessario verificare se i beni danneggiati fossero effettivamente esposti alla pubblica fede, anche in relazione alla loro collocazione. La formula assolutoria più favorevole all'imputato, fondata sull'insussistenza del reato, prevale sulla sopravvenuta causa estintiva, imponendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso del pubblico ministero avverso la sentenza di proscioglimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 368/2015 GIUDICE DI PACE di SALERNO, del 01/07/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/02/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso per l'inammissibil…

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