Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35517 del 17 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:35517PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Per l'emissione di una misura cautelare personale, i "gravi indizi di colpevolezza" ex art. 273 c.p.p. devono consistere in elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, pur non valendo da soli a provare la responsabilità dell'indagato oltre ogni ragionevole dubbio ai fini di una sentenza di condanna, consentano tuttavia, per la loro consistenza, di prevedere che attraverso il prosieguo delle indagini saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. In tema di associazione di tipo mafioso, la condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'appartenenza, purché si tratti di indizi gravi, precisi e concordanti, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Pertanto, la mera partecipazione ad incontri o cene di festeggiamento con altri numerosi convenuti, ovvero le prestazioni fornite in favore di un detenuto "di rispetto" e dei suoi familiari, non costituiscono di per sé elementi indiziari sufficientemente gravi e precisi per giustificare l'emissione di una misura cautelare personale per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, specie se posti in bilanciamento con altri elementi di segno positivo, quali la stabilità lavorativa dell'indagato e l'assenza di acquisizioni indiziarie significative nonostante il lungo periodo di indagini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1362/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 05/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Iacoviello F.M. il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in car…

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