Il giudice amministrativo dichiara la cessazione della materia del contendere quando l'amministrazione ha dato esecuzione alle sentenze precedentemente emesse, senza che il ricorrente abbia fornito prova di un eventuale ritardo nell'adempimento, compensando le spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, in presenza dell'esecuzione delle precedenti pronunce giurisdizionali da parte dell'amministrazione, il giudice amministrativo deve dichiarare la cessazione della materia del contendere, non essendo più necessario un ulteriore intervento giudiziale. Ciò anche quando il ricorrente non abbia dimostrato un ritardo nell'adempimento rispetto alla notifica dei titoli esecutivi, in applicazione della disciplina di cui all'art. 14 del d.l. n. 669/1996. In tali casi, le spese di giudizio vengono compensate tra le parti, non essendovi una soccombenza integrale di una di esse. La massima così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.