Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24024 del 15 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24024PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La falsa testimonianza e la calunnia sono reati gravi che ledono il corretto funzionamento della giustizia e la tutela della reputazione altrui. Tuttavia, la valutazione della responsabilità penale per tali reati deve essere effettuata in concreto, tenendo conto delle specifiche circostanze del caso, della personalità dell'imputato e dell'effettiva portata lesiva della condotta. In particolare, la Corte di Cassazione ritiene che, ai fini dell'applicabilità della causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p. per la falsa testimonianza, debba essere accertato se la dichiarazione mendace abbia cagionato un grave pregiudizio alla libertà personale o alle sanzioni amministrative dell'imputato. Analogamente, per il reato di calunnia, la Corte valuta la ragionevolezza e serietà delle dichiarazioni accusatorie, anche se non seguite da un effettivo avvio di procedimento penale a carico degli incolpati. Inoltre, l'omissione dell'avvertimento sulla facoltà di astenersi dal deporre, pur costituendo una nullità relativa, deve essere eccepita tempestivamente dalla parte, a pena di decadenza. Infine, il mancato riconoscimento di benefici come la non menzione della condanna rientra nella discrezionalità del giudice e non determina vizi di legittimità della sentenza, se non espressamente richiesti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pu. Je. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Messina che, in parziale riforma della sentenza 19 dicembre 2006 del Tribunale monocratico di Barcellona Pozzo Gotto, ha rideterminato la pena in mesi 8 di reclusione confermando nel resto, la condanna per i reati di falsa testimonianza e calunnia;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. L…

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