La giurisdizione del giudice amministrativo è esclusa per l'impugnazione dello stato passivo e dell'istanza di insolvenza giudiziale presentati dal commissario liquidatore nell'ambito della procedura di liquidazione coatta amministrativa di una società cooperativa, in quanto tali atti, una volta depositati in cancelleria, segnano il passaggio dalla fase amministrativa a quella giurisdizionale della procedura, attribuendo la competenza al giudice ordinario, in particolare al tribunale civile, sezione fallimentare, per le opposizioni e le impugnazioni previste dalla legge fallimentare. Pertanto, l'interesse fatto valere dagli ex amministratori della società cooperativa, volto a contestare gli atti del commissario liquidatore, non è qualificabile come interesse legittimo tutelabile dinanzi al giudice amministrativo, ma rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. L'appello che si limiti a una generica riproposizione dei motivi di ricorso disattesi dal primo giudice, senza una critica specifica e puntuale delle ragioni poste a fondamento della declaratoria di difetto di giurisdizione, è inammissibile per violazione degli artt. 101, comma 1, e 40, comma 1, lett. d), e comma 2, del Codice del processo amministrativo.