Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29275 del 12 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29275PEN

Massima

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La provocazione, quale attenuante del delitto di tentato omicidio, richiede la sussistenza di tre elementi: a) lo stato d'ira, quale alterazione emotiva che può protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediata reazione all'altrui fatto ingiusto; b) il fatto ingiusto altrui, connotato da obiettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali; c) un nesso di causalità psicologica tra il fatto ingiusto e la reazione dell'imputato, non di mera occasionalità. Pertanto, ai fini della configurabilità dell'attenuante, il giudice di merito deve accertare compiutamente i fattori emotivi che hanno determinato la reazione dell'imputato, valutando la gravità e l'ingiustizia del comportamento della vittima, nonché il nesso di causalità psicologica tra tale condotta e l'aggressione. L'assenza di una chiara ricostruzione di tali elementi, che emerga dalla motivazione della sentenza, comporta l'annullamento con rinvio per un nuovo giudizio, al fine di colmare le lacune motivazionali evidenziate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 1546/2014 emessa il 6 maggio 2015 dalla Corte di appello di Trieste;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;
Udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udita per il ricorrente l'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 15 dicembre 2011 il G.U.P. del Tribunale di Gorizia, procedendo con rito abbreviato, giudicav…

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