L'attestazione di effettuata revisione di un veicolo apposta sulla carta di circolazione costituisce atto pubblico rivestito di forza probante originaria, in quanto esito della verifica di idoneità eseguita dal pubblico ufficiale. Pertanto, la formazione di un falso tagliando di revisione integra il reato di cui all'art. 476 c.p., essendo irrilevante che il proprietario del veicolo non abbia materialmente eseguito la falsificazione, qualora ne abbia comunque utilizzato il contenuto mendace. Tuttavia, ai fini della prescrizione del reato, si deve fare riferimento alla data indicata sul tagliando falso, anziché a quella dell'accertamento, ove questa risulti più favorevole all'imputato, in applicazione del principio del favor rei. Pertanto, il reato di falso in atto pubblico, contestato al proprietario del veicolo che abbia utilizzato un tagliando di revisione falso, si prescrive nel termine di sette anni e sei mesi, decorrente dalla data indicata sul tagliando stesso, ove questa risulti anteriore rispetto a quella dell'accertamento.