La proroga ex lege al 31 dicembre 2022 della durata delle concessioni per la raccolta del gioco a distanza di cui all'art. 24, comma 11, lettere da a) ad f), della legge n. 88/2009, prevista dall'art. 1, comma 935, della legge n. 208/2015, costituisce una disposizione di carattere eterointegrativo del rapporto concessorio, volta a garantire la continuità delle entrate erariali e il contrasto al gioco illegale, attraverso l'allineamento temporale di tutte le concessioni in essere, in vista dell'indizione di una nuova gara per l'affidamento dei relativi titoli. Tale proroga legislativa, pertanto, si impone all'amministrazione concedente, la quale non può esimersi dal darne applicazione, discostandosi dall'originaria scadenza convenzionale, in ossequio al principio di legalità e al divieto di disparità di trattamento tra i concessionari, a prescindere dalla loro partecipazione o meno alle precedenti procedure di gara. La mancata applicazione della proroga ex lege da parte dell'amministrazione, in assenza di una procedura competitiva per l'assegnazione delle nuove concessioni, determinerebbe, inoltre, un effetto distorsivo della concorrenza, in contrasto con i principi costituzionali ed eurounitari, in quanto comporterebbe la riduzione dei concessionari allo stato esistenti sul mercato dei giochi pubblici, laddove l'ingresso di nuovi operatori potrebbe avvenire solo a seguito dell'espletamento delle nuove procedure di gara.