Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28182 del 27 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28182PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso un provvedimento cautelare personale, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti o la diversa valutazione delle circostanze esaminate. I gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, devono essere intesi come elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, pur non provando in modo definitivo la responsabilità dell'indagato, consentono di prevedere che, attraverso l'acquisizione di ulteriori elementi, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Il giudice di legittimità, pertanto, deve limitarsi a verificare l'adeguatezza del ragionamento e della valutazione adottata nel provvedimento impugnato, che deve manifestare con chiarezza ed esaustività l'argomentazione critica che lo ha sorretto nel pervenire alla ricostruzione dei fatti, tenendo conto di tutti gli elementi, sia a carico che a favore dell'indagato. Le censure che attengono alla ricostruzione dei fatti o si risolvono in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto meramente in fatto. Inoltre, la contestazione generica delle esigenze cautelari, senza un confronto critico con le argomentazioni esposte dal giudice di merito, è parimenti inammissibile, in quanto la funzione tipica del ricorso per cassazione è quella della critica argomentata avverso il provvedimento oggetto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/10/2018 del Tribunale di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 30/10/2018 del Tribunale di Venezia rigettava l'istanza di riesame proposta nell'interes…

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