Il reato di corruzione elettorale, caratterizzato dal mercimonio dei consensi elettorali in cambio di favori e utilità personali, integra un pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare coercitiva, anche in assenza di imminenti scadenze elettorali, in ragione della peculiare natura del reato e della possibilità per l'indagato di mantenere un collegamento con la propria base elettorale di riferimento, suscettibile di essere sfruttato per la commissione di nuovi reati della stessa specie. La valutazione della pericolosità sociale dell'indagato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare, non deve essere intesa in termini di generica propensione a delinquere, ma come determinata probabilità che l'indagato commetta futuri reati della stessa natura di quello per cui si procede, in considerazione delle concrete modalità di realizzazione del fatto e delle circostanze emerse.