Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2075 del 17 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2075PEN

Massima

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Il danneggiamento di una vetrina esterna di un esercizio commerciale, sito all'interno di una proprietà privata recintata, non integra il reato di danneggiamento aggravato dalla circostanza dell'esposizione alla pubblica fede, in quanto la cosa danneggiata non è facilmente raggiungibile dal pubblico, essendo collocata in un luogo non liberamente accessibile. In tali casi, il fatto integra un mero illecito civile, ai sensi del D.Lgs. n. 7 del 2016, art. 4, lett. c), non più rilevante penalmente. La vetrina di un esercizio commerciale, pur essendo esposta all'esterno, non può considerarsi "cosa esposta per necessità o consuetudine alla pubblica fede" ai sensi dell'art. 625, n. 7, c.p., quando si trovi all'interno di una proprietà privata recintata e non facilmente accessibile al pubblico. In tali ipotesi, il danneggiamento della vetrina integra un illecito di natura civile, non più rilevante penalmente a seguito della depenalizzazione operata dal D.Lgs. n. 7 del 2016. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'aggravante, deve quindi tenere conto non solo della collocazione esterna della cosa danneggiata, ma anche della sua effettiva accessibilità e raggiungibilità da parte del pubblico, essendo necessario che si tratti di beni facilmente e liberamente fruibili dalla collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) (non ricorrente);
avverso la sentenza del 01/12/2017 del TRIBUNALE di VICENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CARDIA Delia, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN F…

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