Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48676 del 14 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:48676PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare che legittima l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, deve essere valutato dal giudice sulla base di una complessiva disamina degli elementi di fatto, tra cui la gravità del fatto, il tempo trascorso dalla commissione del reato, la personalità dell'indagato, i precedenti penali e i carichi pendenti, senza che l'attenuazione o l'esclusione di tale pericolo possa essere desunta dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni. Inoltre, il giudice deve motivare adeguatamente in ordine all'adeguatezza della misura cautelare più afflittiva rispetto a misure meno gravose, qualora ritenga che le prescrizioni connesse a queste ultime non siano in grado di contrastare efficacemente il pericolo di ulteriore manifestarsi della pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI M. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 125/2012 TRIB. LIBERTA' di CAGLIARI, del 12/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dr. Gabreiele Mazzotta, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS), il quale chiede l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMIS…

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