Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4037 del 29 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:4037PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla personalità violenta dell'indagato, desumibile dai suoi precedenti penali, nonché dalle modalità e circostanze del fatto, in particolare dalla programmazione di interventi minatori più incisivi a seguito dell'insuccesso di precedenti condotte estorsive. In tali casi, la misura cautelare degli arresti domiciliari può essere ritenuta l'unica idonea e proporzionata a scongiurare il pericolo di reiterazione, in quanto la meno invasiva misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria non sarebbe sufficiente a impedire ulteriori atti intimidatori. La motivazione del provvedimento cautelare, lungi dall'essere standardizzata, deve illustrare in modo analitico e coerente gli elementi fattuali e materiali che giustificano l'adozione della misura, senza che assuma rilievo la successiva revoca di una misura meno afflittiva, in quanto la valutazione deve essere compiuta con riferimento al momento in cui il provvedimento è stato adottato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. MA. MA. TE. nata il (OMESSO);

2. TE. DO. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 13/07/2009 del Tribunale di Potenza;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio, ha concluso per l'inammissibilita';

Udito il difensore avv.to Maz…

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