Consiglio di Stato sentenza n. 8782 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:8782SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che l'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo e in aree soggette a vincoli di tutela ambientale e paesaggistica costituisce un doveroso esercizio delle prerogative comunali di governo del territorio, in applicazione degli artt. 27 e 31 del D.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia). Nello specifico, il Consiglio di Stato ha chiarito che: 1) L'art. 27, comma 2, del T.U. Edilizia riconosce all'Amministrazione comunale un generale potere di vigilanza e controllo sull'attività urbanistica ed edilizia, imponendo l'adozione di provvedimenti di demolizione in presenza di opere realizzate in zone vincolate, in assenza dei relativi titoli abilitativi, al fine di ripristinare la legalità violata dall'intervento edilizio non autorizzato. Tale potere di demolizione sussiste anche nelle ipotesi di cui all'art. 31, relative ad interventi eseguiti "in assenza di permesso, in totale difformità dal medesimo, ovvero con variazioni essenziali". 2) L'omessa o imprecisa indicazione dell'area passibile di acquisizione al patrimonio pubblico in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione non costituisce motivo di illegittimità dell'ordinanza di demolizione, in quanto tale indicazione è requisito necessario ai fini dell'acquisizione, che costituisce distinta misura sanzionatoria, e può essere comunque colmata nel successivo procedimento di acquisizione. 3) L'ordine di demolizione impartito dall'autorità amministrativa è autonomo rispetto a quello contenuto in una sentenza penale di condanna, e non risente degli esiti del procedimento penale, ivi compresa la revoca dell'ordine di demolizione a seguito della pronuncia di non doversi procedere per decorso del termine di prescrizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/10/2022

N. 08782/2022REG.PROV.COLL.

N. 00805/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 805 del 2017, proposto da
Fabio Fani Ciotti, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonio Poli, con domicilio eletto presso lo studio Carlo Pereno in Roma, viale dell'Astronomia, n. 5;

contro

Comune di Rocca di Papa, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima) n. 6732/2016.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Visto l'art. 87, comma 4-bis, cod.proc.amm.;

Relatore all'udienza straordinaria di smaltimento dell'arretra…

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