Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43273 del 1 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:43273PEN

Massima

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Il reato di induzione indebita di cui all'art. 319-quater c.p. si configura quando il pubblico ufficiale, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce il privato a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, in presenza di un tornaconto personale perseguito dal privato. Tale tornaconto non può essere ravvisato genericamente in un vantaggio indiretto, come una maggiore attenzione o assiduità nella vigilanza di un esercizio commerciale da parte del pubblico ufficiale, ma deve essere un vantaggio diretto e specifico, di cui il privato sia consapevole. Inoltre, la mera condotta omissiva del pubblico ufficiale, come l'errata o incompleta annotazione di alcuni dati in atti pubblici interni, non integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, salvo che l'omissione non attribuisca all'atto un significato complessivamente contrario al vero. In tali casi, la condotta può al più integrare la fattispecie di cui all'art. 120 c.p.m.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/09/2017 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa VIGNA MARIA SABINA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANGELILLIS CIRO che ha chiesto, previa riqualificazione dei fatti di cui ai capi A), B) e C) nel reato di concussione, il rigetto dei ricorsi…

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