Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38132 del 28 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38132PEN

Massima

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La persona offesa dal reato non ha diritto di proporre personalmente ricorso per cassazione, essendo necessaria la sottoscrizione dell'atto di impugnazione da parte di un difensore iscritto nell'apposito albo, a pena di inammissibilità del ricorso. Tale principio si fonda sulla regola dettata dall'articolo 613 c.p.p., che disciplina le modalità di instaurazione del giudizio di legittimità, le quali prevedono la necessaria assistenza tecnica del difensore per la valida proposizione dell'impugnazione. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla persona offesa, in assenza della sottoscrizione di un difensore, deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. Tale principio, di carattere generale, trova applicazione indipendentemente dalla valutazione del merito delle questioni dedotte nell'atto di impugnazione, essendo la regola sulla sottoscrizione da parte del difensore un requisito di ordine pubblico processuale, la cui mancanza determina l'inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO) persona offesa nel procedimento a carico di:

2) SA. GA. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 03/03/2007 GIP TRIBUNALE di SIRACUSA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Avverso l'ordinanza 30/3/2007 (erroneamente qu…

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