Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16365 del 26 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16365PEN

Massima

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Il possesso e l'esposizione di un contrassegno assicurativo contraffatto su un veicolo di proprietà dell'imputato, anche se non più nella sua sfera di custodia, integra il reato di cui all'art. 489 c.p. in quanto permangono in capo al proprietario gli obblighi relativi alla copertura assicurativa del mezzo, non essendo sufficiente a escludere la responsabilità penale la mera indisponibilità della patente di guida o l'abbandono del veicolo, atteso che il reato di cui all'art. 489 c.p. si consuma con la semplice esposizione del documento falso, senza necessità che l'imputato abbia personalmente contraffatto il contrassegno o utilizzato il veicolo. La contestazione originaria del reato di contraffazione del documento ai sensi dell'art. 485 c.p. è comunque comprensiva anche della successiva condotta di esposizione del contrassegno falso, in quanto oggetto di una progressione criminosa rispetto alla precedente condotta di contraffazione, senza che ciò determini una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Ra. Te. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Trento in data 24.3.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata veniv…

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