Il ricorso ordinario per cassazione avverso la sentenza pronunciata ai sensi dell'articolo 599 bis c.p.p. è inammissibile, ferma restando la sola possibilità di proporre quello straordinario per errore di fatto di cui all'articolo 625 bis c.p.p. In tal caso, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità dell'impugnazione con procedura semplificata e non partecipata ai sensi dell'articolo 610 c.p.p., comma 5 bis, seconda parte. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, che si reputa equo determinare nella misura di Euro 3.000,00. Tale principio di diritto si fonda sulla modifica apportata al codice di rito dalla L. n. 103 del 2017, entrata in vigore il 03/08/2017, che ha limitato la possibilità di proporre ricorso ordinario per cassazione avverso le sentenze pronunciate ai sensi dell'articolo 599 bis c.p.p., prevedendo unicamente la possibilità di ricorrere in via straordinaria per errore di fatto. La Corte di Cassazione, in applicazione di tale normativa, è tenuta a dichiarare l'inammissibilità del ricorso ordinario, condannando il ricorrente alle relative spese processuali e ad una somma in favore della Cassa delle Ammende, al fine di sanzionare l'impugnazione ritenuta inammissibile.